Sperando di fare cosa gradita ai miei amici lettori, spendo giusto due parole per esporre, in modo alquanto sintetico, gli importanti dati storici relativamente alla cultura astrologica presso gli Ebrei.
Si ritiene che gli ebrei abbiano scoperto l’astrologia a Babilonia durante l’esilio. Molti nomi di pianeti erano denominazioni locali, Marte si chiamava Rovente, Venere Brillante, Saturno il Lento. La conoscenza dei cicli solari e lunari era presente ai sacerdoti d’Israele; il tempio di Gerusalemme era costruito in modo che ai due equinozi i raggi del Sole levante colpissero il cuore stesso del santuario. Mosè fissò l’Esodo per la notte di Luna piena di primavera e ciò supporrebbe una conoscenza del ciclo lunare da parte del legislatore ebraico. Si troveranno corrispondenze astrologiche nella descrizione di S. Giovanni, l’«Apocalisse», dove si dice: «La nuova Gerusalemme aveva 12 porte e sulle porte 12 angeli e i nomi delle tribù dei figli d’Israele», riflesso diretto della numerologia astrologica. Bisogna inoltre ricordare l’influenza subita dal giudaismo nel contatto con le altre culture antiche del Medio Oriente, soprattutto degli assirobabilonesi.
L’apogeo della civilizzazione medioevale sembra esser stato segnato da rapporti amichevoli fra eruditi musulmani ed ebrei, come dimostra il ruolo dell’ebreo Mashallah nella fondazione d’una scuola e dall’osservatorio nella Bagdad dei Califfi. Sembra esservi stato nell’esoterismo musulmano medioevale una influenza delle speculazioni numerologiche dei rabbini sulle lettere e i numeri sacri. Fra i cabalisti ebrei medioevali sono da ricordare Abraham Ebn Ezza, Salomon ben Gabizol, e l’astrologo del re del Portogallo Manuel, chiamato Zacuto. Ad essi si deve lo sviluppo dell’astrologia e delle scienze occulte in generale nella cristianità occidentale del Medioevo.
Si ritiene che gli ebrei abbiano scoperto l’astrologia a Babilonia durante l’esilio. Molti nomi di pianeti erano denominazioni locali, Marte si chiamava Rovente, Venere Brillante, Saturno il Lento. La conoscenza dei cicli solari e lunari era presente ai sacerdoti d’Israele; il tempio di Gerusalemme era costruito in modo che ai due equinozi i raggi del Sole levante colpissero il cuore stesso del santuario. Mosè fissò l’Esodo per la notte di Luna piena di primavera e ciò supporrebbe una conoscenza del ciclo lunare da parte del legislatore ebraico. Si troveranno corrispondenze astrologiche nella descrizione di S. Giovanni, l’«Apocalisse», dove si dice: «La nuova Gerusalemme aveva 12 porte e sulle porte 12 angeli e i nomi delle tribù dei figli d’Israele», riflesso diretto della numerologia astrologica. Bisogna inoltre ricordare l’influenza subita dal giudaismo nel contatto con le altre culture antiche del Medio Oriente, soprattutto degli assirobabilonesi.
L’apogeo della civilizzazione medioevale sembra esser stato segnato da rapporti amichevoli fra eruditi musulmani ed ebrei, come dimostra il ruolo dell’ebreo Mashallah nella fondazione d’una scuola e dall’osservatorio nella Bagdad dei Califfi. Sembra esservi stato nell’esoterismo musulmano medioevale una influenza delle speculazioni numerologiche dei rabbini sulle lettere e i numeri sacri. Fra i cabalisti ebrei medioevali sono da ricordare Abraham Ebn Ezza, Salomon ben Gabizol, e l’astrologo del re del Portogallo Manuel, chiamato Zacuto. Ad essi si deve lo sviluppo dell’astrologia e delle scienze occulte in generale nella cristianità occidentale del Medioevo.