Pongo una domanda a tutti gli astronomi che con presunzione, arroganza ed ignoranza, criticano in malo modo l’astrologia, e in generale a tutti i detrattori della medesima: non sapete che uno dei padri dell’astrologia è proprio un antico astronomo (e non solo uno) su cui avete dovuto sostenere uno o più esami per conseguire la vostra (nella ipocrita e priva di vera cultura società contemporanea) laurea in astronomia? Eppure, cari signori, dopo essere certi di aver studiato un po’ prima di esprimere giudizi senza cognizione di causa, ammetto che la questione è ben più complessa di ciò che ho potuto e posso evidenziare in questa sede. Ma va bene, passiamo in medias res: chi è l’astronomo di cui sopra? Spendiamo due parole su Tolomeo!
Il più famoso trattato scritto da un greco è il TETRABIBLOS di TOLOMEO (140 a.C.), astronomo, il cui sistema cosmografico, il geocentrismo e la teoria degli epicicli, dominò fino al XVII sec. L’opera inizia con l’affermazione che il Sole «ha la propria forza agente nel fatto di scaldare, la Luna nella produzione d’umidità, Saturno causa il freddo e in parte la siccità, Giove riscalda e crea l’umidità, Marte essicca, Venere scalda e umidifica, Mercurio genera più secchezza che umidità. Ora, poiché fra le 4 temperature la coppia calore-umidità è generatrice e attiva, si ammette che la Luna è benevola, Saturno, Marte ostili, il Sole e Mercurio talvolta una cosa talvolta l’altra. Poiché l’umidità è prima di tutto femminile sono astri femminili Luna e Venere, maschili Sole, Saturno, Marte, Giove, neutro Mercurio». Temperatura, sesso dei pianeti, case, dignità e debolezze sono termini familiari che ancor oggi si basano sulle categorie di Tolomeo. Inoltre egli osserva che sulla nascita e sviluppo d’un essere vivente altri fattori hanno un ruolo essenziale oltre che il moto degli astri, prima di tutto le differenze tra le cellule riproduttrici, poi il luogo di nascita, infine il modo di vivere e le usanze. Le predizioni oroscopiche si fondano su due cose fondamentali: la prima per importanza e certezza è l’astronomia che consente di conoscere in ogni istante i movimenti del Sole, della Luna e degli altri astri come i loro reciproci aspetti e i rapporti con la Terra. La seconda è l’astrologia, che perseguendo le qualità naturali proprie di ciascun astro, ci permette di determinare, a seconda della loro posizione, le influenze che esercitano sui corpi. Delle due dottrine, la prima ha raggiunto un alto grado di perfezione, mentre la seconda non ha raggiunto una certezza uguale. Mi accingo ad esporre qui l’insieme dei dogmi astrologici e a discutere brevemente sui limiti delle predizioni e sulla loro utilità. Ma per prima cosa parlo delle possibilità di questa arte. «Le leggi dell’astrologia sono incontestabili, (osserva Tolomeo), ma occorre interpretare gli oroscopi meglio di quello che generalmente si fa. Il cielo agisce in tutti i modi sulla Terra e così come il marinaio ignorante è capace, esaminando le nubi, di prevedere il tempo che farà: quel sapiente che è l’astrologo può prevedere l’avvenire esaminando queste influenze». Tolomeo paragona i 7 pianeti alle 7 età della vita, la prima infanzia è sotto il segno di Selene (Luna), poi sotto quella di Hermes (Mercurio), l’età nella quale vengono poste le fondamenta della scienza, dell’educazione, poi la gioventù durante la quale Afrodite (Venere) trionfa su ogni altra tendenza. Arriva la vetta assoluta dell’ambizione e l’inizio delle lotte con Ares (Marte); la maturità con Zeus (Giove), la vecchiaia, dove si contemplano con saggezza e calma piaceri e dolori della vita trascorsa, con Saturno, infine il declino delle forze fisiche e intellettuali sono sotto il dominio lunare. Riguardo la genetliologia, il suo principio fondamentale era che il momento di concepimento senza dubbio più importante è incerto e che bisogna affidarsi all’ora di nascita, poiché da quel momento il neonato incomincia una propria vita, ed esiste a partire da quel momento. L’autorità di Tolomeo si è imposta all’occidente, e sebbene gli abitanti fossero indoeuropei e perciò patriarcali, accettarono l’idea matriarcale dell’inizio della vita.
Il più famoso trattato scritto da un greco è il TETRABIBLOS di TOLOMEO (140 a.C.), astronomo, il cui sistema cosmografico, il geocentrismo e la teoria degli epicicli, dominò fino al XVII sec. L’opera inizia con l’affermazione che il Sole «ha la propria forza agente nel fatto di scaldare, la Luna nella produzione d’umidità, Saturno causa il freddo e in parte la siccità, Giove riscalda e crea l’umidità, Marte essicca, Venere scalda e umidifica, Mercurio genera più secchezza che umidità. Ora, poiché fra le 4 temperature la coppia calore-umidità è generatrice e attiva, si ammette che la Luna è benevola, Saturno, Marte ostili, il Sole e Mercurio talvolta una cosa talvolta l’altra. Poiché l’umidità è prima di tutto femminile sono astri femminili Luna e Venere, maschili Sole, Saturno, Marte, Giove, neutro Mercurio». Temperatura, sesso dei pianeti, case, dignità e debolezze sono termini familiari che ancor oggi si basano sulle categorie di Tolomeo. Inoltre egli osserva che sulla nascita e sviluppo d’un essere vivente altri fattori hanno un ruolo essenziale oltre che il moto degli astri, prima di tutto le differenze tra le cellule riproduttrici, poi il luogo di nascita, infine il modo di vivere e le usanze. Le predizioni oroscopiche si fondano su due cose fondamentali: la prima per importanza e certezza è l’astronomia che consente di conoscere in ogni istante i movimenti del Sole, della Luna e degli altri astri come i loro reciproci aspetti e i rapporti con la Terra. La seconda è l’astrologia, che perseguendo le qualità naturali proprie di ciascun astro, ci permette di determinare, a seconda della loro posizione, le influenze che esercitano sui corpi. Delle due dottrine, la prima ha raggiunto un alto grado di perfezione, mentre la seconda non ha raggiunto una certezza uguale. Mi accingo ad esporre qui l’insieme dei dogmi astrologici e a discutere brevemente sui limiti delle predizioni e sulla loro utilità. Ma per prima cosa parlo delle possibilità di questa arte. «Le leggi dell’astrologia sono incontestabili, (osserva Tolomeo), ma occorre interpretare gli oroscopi meglio di quello che generalmente si fa. Il cielo agisce in tutti i modi sulla Terra e così come il marinaio ignorante è capace, esaminando le nubi, di prevedere il tempo che farà: quel sapiente che è l’astrologo può prevedere l’avvenire esaminando queste influenze». Tolomeo paragona i 7 pianeti alle 7 età della vita, la prima infanzia è sotto il segno di Selene (Luna), poi sotto quella di Hermes (Mercurio), l’età nella quale vengono poste le fondamenta della scienza, dell’educazione, poi la gioventù durante la quale Afrodite (Venere) trionfa su ogni altra tendenza. Arriva la vetta assoluta dell’ambizione e l’inizio delle lotte con Ares (Marte); la maturità con Zeus (Giove), la vecchiaia, dove si contemplano con saggezza e calma piaceri e dolori della vita trascorsa, con Saturno, infine il declino delle forze fisiche e intellettuali sono sotto il dominio lunare. Riguardo la genetliologia, il suo principio fondamentale era che il momento di concepimento senza dubbio più importante è incerto e che bisogna affidarsi all’ora di nascita, poiché da quel momento il neonato incomincia una propria vita, ed esiste a partire da quel momento. L’autorità di Tolomeo si è imposta all’occidente, e sebbene gli abitanti fossero indoeuropei e perciò patriarcali, accettarono l’idea matriarcale dell’inizio della vita.