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ASTROLOGIA LEONE MITOLOGIA GRECA ROMANA
Igino riferisce che il leone fu posto in
cielo da Giove perché era considerato il re degli animali. Ma soggiunge che
altri mitografi sostengono trattasse del leone di Nemea ucciso da Ercole,
l’eroe solare assimilato in Roma a Eracle. L’uccisione del leone di Nemea fu la
prima delle “fatiche” che gli permisero di diventare immortale, come aveva predetto
la Pizia mandandolo a servire per dodici anni Euristeo, re di Tirinto.
L’animale generato da Tifone e da Echidna, la mostruosa donna con la coda di
serpente, divorava gli abitanti e i loro armenti. Eracle lo affrontò
scagliandogli invano un nugolo di frecce, poi decise di inseguirlo brandendo la
clava. Il leone si rifugiò nella sua tana che aveva due entrate. L’eroe,
ostruita la prima, entrò dall’altra per affrontarlo: con un braccio gli
circondò il collo stringendolo fino a strangolarlo; poi lo caricò sulle spalle
portandolo allo stupito Euristeo. Più tardi ne usò gli affilati artigli come un
rasoio per staccarne la pelle inattaccabile dal ferro e dal fuoco, che indossò
a mo’ di mantello. La testa con la bocca spalancata gli servì da elmo,
conferendogli un aspetto minaccioso. Zeus volle infine porlo fra le
costellazioni per perpetuare l’impresa di Eracle.
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