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COSTELLAZIONE ORSA MAGGIORE E MINORE
L’ Orsa Maggiore L’Orsa Maggiore (Ursa Major) è la costellazione più popolare del cielo, oltre a essere la terza in ordine di grandezza. Anche chi ha poche o punte nozioni astronomiche sa riconoscere nel cielo le sette stelle che compongono la sua parte centrale, chiamata Gran Carro. Le stelle dell’ Orsa Fra le tante stelle dell’Orsa, le più popolari sono Dubhe (α Ursae Majoris, di magnitudine 1,81), il cui nome è l’abbreviazione dell’arabo al tharr al dubb al akbar, “il dorso della grande orsa”, e Merak (β Ursae Majoris, di magnitudine 2,37), da al marakk, “il lombo”. Situate sul corpo dell’Orsa, nella parte anteriore del Carro, sono dette Stelle Puntatrici perché, se si traccia una linea che parte dalla stella Merak e passa per Dubhe, si raggiungerà α Ursae Minoris che indica il polo Nord, ma è poco appariscente; sicchè le due stelle aiutano i naviganti a individuarla con maggior facilità. L’ultima della coda, η Ursae Majoris (di magnitudine 1,87), è detta Benetnasch, da al ka’id al na’ash “la prima delle prefiche”, perché gli Arabi vedevano le sette stelle come una bara preceduta da tre sorelle piangenti; ma la si è chiamata anche semplicemente Alkaid. La seconda, Mizar (ζ Ursae Majoris, una multipla di magnitudine 2,3), da mi’zar, “cintura pelvica”, era detta originariamente Merak, come β Ursae Majoris, perché segna l’altro lombo. Fra le sue compagne vi è una stellina celebre, Alcor, Suha in arabo (80 Ursae Majoris, di magnitudine 4,02), che significa “la dimenticata”, perché può essere individuata soltanto da chi ha vista buona. Questa sua caratteristica ha ispirato agli Arabi un’espressione che riguarda una persona grossolana: “ Gli ho mostrato Suha e costui mi mostra la Luna”. Alcor da sola era detta anche “il Carrettiere che conduce il Gran Carro”. La prima della coda è Alioth (ε Ursae Majoris, di magnitudine variante fra 1,7 e 1,79, con un periodo di 5,1 giorni) che deriva dall’arabo alyat, “la larga coda” delle pecore mediorientali. Quanto alle due stelle anteriori del Carro, la prima in alto è chiamata Phekda (γ Ursae Majoris, di magnitudine 2,4), da al fahdh, “coscia”, poiché è situata all’inizio della coscia dell’Orsa, e l’altra Megrez (δ Ursae Majoris, di magnitudine 3,3) da al maghrez, “radice della coda”, poiché si trova in alto, vicino alla coda. Oltre alle celebri stelle che compongono il Carro, sono popolari le tre coppie situate sui piedi posteriori e su quello anteriore sinistro dell’Orsa. Gli Arabi favoleggiavano che costituissero le impronte di una gazzella saltellante: partendo dalla parte anteriore, le stelle ν (di magnitudine 3,5) e ξ (una doppia di magnitudine 3,74) rappresentano il primo salto della gazzella: si chiamano Alula Borealis e Alula Australis, dove Alula deriva da al kafzah al ula, “primo salto”; λ (di magnitudine 3,7) e μ (di magnitudine 3,05), che figurano il secondo salto, sono dette Tania Borealis e Tania Australis, dove Tania deriva da al kafzah al thaniyah, “secondo salto”; Talita (ι, una doppia di magnitudine 3,2) e Al Kaprah (κ, di magnitudine 3,68) rappresentano l’ultimo balzo dell’animale. Insieme sono dette Talita, da al phrikra al thalita, “terzo salto”. L’ Orsa Minore L’Orsa Minore (Ursa Minor), nonostante la debole luminosità, ha assunto una grande importanza negli ultimi tremila anni perché indica il polo Nord con la punta della coda, cioè con α Ursae Minoris (di magnitudine 1,99); in realtà si trova attualmente a circa 50’ dal polo. La precessione porterà la polare alla sua minima distanza dal polo verso il 2012, quando disterà da esso 27’31’’; poi essa si allontanerà nuovamente, sicchè dovrà essere sostituita nel 4000 da γ Cephei, detta El Rai, “il pastore”, cui succederanno tra il 7000 e l’8000 α Cephei, detta Alderamin, ovvero “la spalla destra”, poi α Cygni, la celebre Deneb, e tra 12 mila anni α Lyrae, l’altrettanto celebre Vega. Nessuna però si accosterà al polo tanto quanto l’attuale polare. Precedentemente il polo era indicato dalla stella Thuban (α Draconis), verso la quale si orientavano nel III millennio molti edifici e templi. La Grande Piramide, così scrupolosamente allineata, non fu orientata sulla nostra stella polare ma su Thuban. L’Orsa Minore, proprio per la coincidenza o quasi con il polo Nord, partecipa di quella figura astronomica che, nata nel Medioevo, è detta il Mulino di Amleto o il Grotti o il Sampo@, ma che era già stata intuita nell’antichità. |