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ASTROLOGIA PIETRA SEGNO ZODIACALE SCORPIONE
A chi è nato sotto il segno dello
Scorpione, domicilio diurno di Marte ma anche di Plutone, si addicono gemme che
vanno dal rosso scuro al bruno rossiccio, come per esempio il diaspro
rosso, un quarzo compatto nel quale sono presenti sostanze silicee e
che stimola la circolazione dell’energia nell’organismo, rafforza il coraggio
nell’affrontare compiti poco graditi e favorisce un’indole combattiva e tenace.
La sua energia può influenzare addirittura la regolazione del metabolismo,
aumentando anche la sicurezza fisica. Lo si deve porre all’altezza del fegato e
della milza oppure tenerlo in mano. E’ utile portarlo su di sé quando si arano
i campi perché “produce fertilità” propiziando la pioggia.
Per lo Scorpione sono adatti anche i granati rossi: hessonite, piropo, spessartite e avventurina rossa. Posti nella zona del cuore, favoriscono uno stato di spensieratezza e coraggio. Da questa zona, detta plesso cardiaco, la vibrazione del granato giunge fino ai polmoni favorendone la funzionalità. L’opale di fuoco, giallo-rosso, che deve il suo colore alla presenza di ferro, è indicato per recuperare energia. Stimola gli organi sessuali e le ghiandole surrenali. Favorisce la rapidità di pensiero e rende dinamici. Ha un’azione potente se viene applicato sulla regione pubica. L’arlecchino invece, che, detto anche «nobile», ha tutti i colori dell’arcobaleno, non soltanto potenzia la mente e la memoria ma favorisce anche la facoltà di emettere divinazioni in chi possiede questo potere, purché lo si applichi alla radice del naso, tra le sopracciglia. Il lapidario Sulle pietre sosteneva che allontanasse i malefici: credenza che si ritrova nel Medioevo, come testimonia un’usanza diffusa all’epoca delle Crociate, quando le dame ne facevano dono ai cavalieri in partenza affinché portasse loro fortuna durante le battaglie. Ma si eviti di farlo cadere perché si spacca facilmente e la rottura, si ammonisce, sarebbe funesta. Adatto allo Scorpione è il corallo rosso, che non è un cristallo ma la stratificazione di materiale scheletrico di microscopici organismi marini. I Greci narravano che Perseo, quando volle purificarsi le mani insanguinate per l’uccisione della Gorgone, posò per qualche istante la terribile testa su una pietra della riva dalla quale colò del sangue che colorò un’erba marina tramutandola in una pietra purpurea. Da allora tutte le piante della medesima specie si pietrificano diventando rosse. Il suo colore lo apparentò al sangue, simbolo della vita, sicché fu facile attribuire al corallo virtù apotropaiche. Gli antichi credevano che donasse equilibrio al corpo, rilassasse la mente e favorisse la crescita di una personalità forte e stabile. Veniva portato anche dalle giovani coppie come protezione contro la sterilità: un’usanza che risale all’antico Egitto, dove lo si sbriciolava nei campi per propiziare un raccolto abbondante e allontanare le locuste. Polverizzato in parti eguali con la perla, veniva usato per calmare le coliche e gli spasmi di vomito. Ridotto in polvere era considerato il rimedio migliore per curare le ferite provocate dagli animali marini. «I rametti, portati come amuleti dai bambini» scriveva Plinio il Vecchio «si crede abbiano un potere protettivo, e ridotti col fuoco in cenere e sorbiti con acqua, aiutano contro i dolori intestinali, della vescica e dei calcoli, così pure sorbiti nel vino o in presenza di febbre, con acqua, procurano il sonno». Ancora oggi nel Meridione si usa portare un piccolo corno di corallo rosso, talvolta anche benedetto, che dovrebbe preservare dalle disgrazie e dal malocchio. Nella cristianità, grazie al suo colore, è diventato anche il simbolo del sangue del Cristo, tant’è vero che lo si è usato, insieme con il rubino, la cornalina e il diaspro sanguigno, per ornare i reliquiari della Croce. Nella medicina tibetana s’inghiotte la “pillola di corallo” che favorisce la fluidificazione del sangue. Posto nella zona sacrale, favorisce il rinvigorimento dell’attrazione sessuale, ma può essere anche usato per trasferire le energie verso l’alto. Collocato sul plesso epatico, normalizza la secrezione del muco e della bile. All’altezza del cuore agisce positivamente sul sistema circolatorio. E’ uno stimolatore di energia sia fisica sia psichica. L’essenza dello Scorpione è l’erica, ma ogni sua decade ne ha una particolare: alla prima è assegnata la tuberosa, alla seconda la ginestra, alla terza la cedrina. |