|
ASTROLOGIA VERGINE MITOLOGIA GRECA ROMANA
La Vergine fu identificata anche con Demetra e con la figlia Persefone che era stata rapita da Ade e condotta negli inferi. Il rapimento permesso da Zeus aveva suscitato l’ira di Demetra, la quale non consentì più che maturassero i frutti sulla terra finchè non le fosse stata restituita la figlia. Preoccupato per la sorte degli uomini, Zeus inviò Ermes presso Ade perché Colui che regnava sui morti liberasse Persefone. E il dio degli inferi obbedì. Quando Demetra potè finalmente riabbracciarla, venne pervasa da un presentimento. “Figlia mia” le domandò “non avrai forse mangiato qualche cibo mentre ti trovavi in quel luogo? Se l’hai mangiato dovrai scendere ogni anno nelle viscere della Terra rimanendovi ogni anno per una delle tre stagioni: le altre due con me e gli immortali”. In effetti Persefone aveva mangiato dei chicchi di melagrana che l’avrebbero costretta a scendere periodicamente negli inferi, ovvero a morire come vergine per trasformarsi in madre, generando il suo luminoso Figlio che lo ierofante evocava durante l'iniziazione nei Grandi Misteri Eleusini. Persefone che scendeva periodicamente negli inferi era simboleggiata dal grano che veniva sepolto nella terra per poi rinascere a primavera come spiga di frumento. Ma la spiga di grano era anche un attributo di Demetra, perché era stata lei a donarla agli uomini. Si favoleggiava che a rivelarle il nome del rapitore della figlia fosse stato Trittolemo, figlio del re di Eleusi. Al quale la dea donò per gratitudine semi di grano, un aratro di legno e un cocchio trainato da serpenti, inviandolo per il mondo a insegnare l’agricoltura. Demetra e Persefone erano in realtà due epifanie, due immagini della Grande Dea, l’una come madre, l’altra come vergine destinata a sua volta a diventare madre. |