RICORDARSI DEI SOGNI
Un ottimo esperimento nel quale potrebbe
cimentarsi un appassionato del settore, consiste nell’esaminare con accuratezza
il passaggio fra lo stato di veglia e quello di sonno, ovverosia analizzare la
graduale perdita di coscienza che subentra mentre ci si sta addormentando.
Alcuni riescono a cogliere questi attimi, altri no. Coloro i quali sono
perfettamente svegli l’attimo prima e dormono della quarta l’istante
successivo, probabilmente non diventeranno mai dei medium molto capaci. Come è
ovvio, invece, sono naturalmente più dotate di facoltà paranormali quelle
persone che più a lungo si attardano in uno stato di dormiveglia. Anche
ricordarsi dei sogni costituisce un’esperienza davvero interessante. Se
riuscite a ricordare con chiarezza una grossa percentuale di sogni, con tutta
probabilità possedete spiccate predisposizioni extrasensoriali. Al contrario,
se non ricordate pressoché nulla di quanto vi è capitato durante il sonno, a
meno che non costituiate delle eccezioni, non otterrete mai grandi risultati
nel campo del paranormale. Tuttavia è inopportuno calcare troppo l’abitudine di
ricordarsi i propri sogni. Così facendo, si assottiglia lo sbarramento che
separa la vostra vita onirica da quella vera, fino ad arrivare ad una vera e
propria «perforazione», con conseguenti grosse difficoltà. Pertanto, dopo i
primi esperimenti dedicati all’introspezione e all’analisi dei sogni, è
consigliabile mantenere i due settori ben distinti.
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