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ASTROLOGIA IL PESCE AUSTRALE MITOLOGIA GRECA ROMANA
Eratostene narra che un giorno la dea Derceto cadde in un lago che si trovava a Bambyce, in Siria vicino al fiume Eufrate, rischiando di annegare, ma venne salvata da un grosso pesce. Per ringraziarlo la dea pose nel firmamento la sua immagine come costellazione del Pesce Australe insieme con quella dei due figli che a loro volta formarono i Pesci. Per questo motivo, riferiva Igino, “molti siriani non mangiano pesci e onorano le loro statue dorate come dei penati”. Ma Diodoro Siculo narrava un’altra storia. In un tempio siriano nei pressi della città di Ascalona si onorava una dea che i Siri chiamavano Derceto: aveva il volto di donna e il corpo di pesce. Secondo gli abitanti del luogo, Afrodite, offesa con la dea per motivi che lo storico non ci riferisce, suscitò in lei una passione irresistibile per un giovinetto di aspetto non spiacevole che faceva parte dei sacrificatori. Da lui la dea avrebbe avuto una figlia, Semiramide. Vergognandosi della colpa, Derceto avrebbe ucciso il giovinetto ed esposto la neonata in un luogo desertico e roccioso. Poi disperata si sarebbe gettata nel lago mutando la forma del corpo in quella di un pesce; “e sarebbe per questo motivo che i Siri ancora oggi si astengono da questo animale e onorano i pesci come divinità”. La neonata Semiramide fu salvata da un gruppo di colombe che nidificavano nel luogo dov’era stata esposta: “alcune avrebbero attorniato da ogni parte il corpo della neonata con le loro ali e così l’avrebbero riscaldata; altre avrebbero preso del latte dalle stalle vicine quando i bovari e gli altri pastori erano assenti; e portandolo nel becco l’avrebbero nutrita goccia a goccia tra le labbra. Quando la bambina, compiuto un anno, ebbe bisogno di un cibo più solido, le colombe – dicono – beccavano via pezzetti di formaggio e le procuravano nutrimento sufficiente”. I pastori, che avevano notato i formaggi becchettati, cominciarono a sorvegliarli di nascosto fino a quando scoprirono l’andirivieni delle colombe. Seguendone il volo trovarono infine una bambina di eccezionale bellezza. La consegnarono al sovrintendente delle mandrie reali, Simma, che, non avendo figli, volle adottarla dandole il nome di Semiramide: colei che era destinata a diventare regina di Babilonia. |