LA CHIROMANZIA NEI SUOI ELEMENTI
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Questa scienza richiede numerosi elementi. Dapprima è la Chirognomonia, la scienza che studia la conformazione della mano, le sue proporzioni e la natura di essa, i diversi tipi della pelle, le dita e le unghie. Poi è la Chiromanzia che studia i cosiddetti monti e le varie linee, i punti, nonché gli altri segni della mano che concorrono a dare un dettagliato responso sulle qualità e i difetti, sia fisici, sia morali del soggetto. Al significato delle linee principali possono fare da correttivo molti altri segni, punti, quadrati, croci ecc., che, a seconda delle posizioni che occupano, indicano particolari avvenimenti o modificano in qualche modo il valore delle prime impressioni. Anzitutto, è necessario studiare la pelle della mano secondo il colore che presenta, la sua finezza e la sua normale temperatura. Se la pelle ha un colore roseo con vene appena visibili è segno di carattere buono. La pelle molto colorita è segno di una natura ardente, capace di passioni. La pelle di un rosso vivo o tendente al violaceo, con vene molto rilevate è segno di carattere facile alla collera, violento e persino brutale. Se le mani sono particolarmente rosse annunciano u carattere instabile e dalla loro continua agitazione si possono temere motivi di discordia per chi frequenta il soggetto. Altrettanto poco favorevoli indizi sono da rilevare nelle mani troppo pallide, esangui, che, mentre fanno pensare a un carattere calmo, devono mettere in guardia perché sono anche segno di temperamento gelido, incapace di slanci per l’egoismo profondo che lo domina. Se la pelle della mano presenta un colore giallastro e opaco, è certo che il soggetto non gode buona salute ed è incline alla malinconia e al pessimismo. E’ importante rilevare il grado di finezza della pelle della mano perché è da questa che ci vengono le sensazioni del tatto. Ogni movimento della mano è guidato normalmente da un impulso della volontà, quindi dovuto al cervello che richiede quel determinato atto. E’ pertanto una funzione cerebrale che presiede ad ogni gesto umano, funzione che è limitata negli animali per i quali il senso del tatto è scarso o quasi non esiste ed hanno appunto, contrariamente all’uomo, uno sviluppo minimo del cervello. Come naturale conseguenza di questa realtà è comprensibile che se la pelle della mano è fine, delicata ed elastica se ne può dedurre che anche il soggetto avrà finezza intellettuale, mentre se la pelle si presenta dura e grossa il soggetto sarà poco intelligente e avrà un carattere rude. Anche dalla temperatura della pelle della mano si possono avere indicazioni sul carattere della persona. Una pelle secca e calda è indizio di carattere irritabile, sempre inquieto, in perpetua agitazione febbrile, mentre se la pelle è abitualmente fredda rivelerà un carattere introverso, timido e di poche parole. La pelle umida e fredda palesa un temperamento apatico senza capacità di iniziativa, che subisce l’influenza altrui, e una costituzione linfatica. Se spinto da necessità l’individuo potrà anche dimostrarsi attivo.
INDICAZIONI PER IL NEO-CHIROMANTE Per il neo-chiromante è di particolare importanza seguire un metodo dello studio della mano perché, anche conoscendone tutti i segni, per trarne le deduzioni più precise è bene tenere un determinato ordine nella loro lettura così da ottenere una sintesi per un giudizio sicuro. Qual è il migliore sistema? Esaminare la mano sinistra o la destra? Oppure tutte e due contemporaneamente? E’ una questione controversa e la soluzione è soggettiva. Dagli studi più approfonditi risulta che entrambe le mani recano i segni che danno i caratteri principali dell’esistenza dell’uomo e degli avvenimenti più importanti che vi si volgono e la concludono (malattie, fortuna, morte, ecc.); se tra le due mani vi si rivelano delle differenze queste vanno interpretate a parziale modifica del significato dato dalle linee della mano esaminata per prima; così se per esempio la linea della vita nella mano è spezzata in un punto soltanto in una delle mani questo significherà che in quel momento della vita del soggetto interverrà una malattia grave ma non la morte. E’ utile esaminare per prima la mano sinistra, mentre dalla destra si avranno conferme o rettifiche alle nostre deduzioni. Abbiamo già rilevato come sia importante osservare di quale colore sia la pelle della mano, come appaia nel suo insieme, se il palmo della mano si presenta duro o molle al tatto e infine esaminandone le proporzioni si stabilisce a quale dei tipi che abbiamo descritto appartenga la mano in esame. Cominciamo ad applicare il sistema proposto dal d’Arpentigny, accettato dal Desbarrolles e anche da noi ritenuto il migliore. Per prima cosa si devono esaminare le dita per constatare se sono lisce o nodose, quale sia la loro lunghezza anche in rapporto le une alle altre e la misura delle loro falangi. La grande molla della vita è la volontà, quindi esaminiamo subito la prima falange del pollice perché la esprime; passiamo poi alla logica rappresentata dalla seconda falange. Ora esaminiamo l’estremità delle dita, se sono quadrate, affusolate, a spatola o miste; poi la loro forma, per accertare se sono lisce o se il nodo filosofico e quello di carattere materiale le modifica. Dobbiamo poi rilevare se le dita sono più lunghe del palmo della mano o se è il palmo più lungo delle dita, oppure se sono della stessa lunghezza. Anche le unghie devono essere esaminate perché preannunziano i disturbi organici e concorrono a dare indicazioni sul carattere dell’individuo. Occorre anche accertare se la mano è dura o molle, cioè attiva o pigra. Tutto questo riguarda la chirognomonia. Per la chiromanzia esaminiamo quindi il palmo della mano. Si passa all’esame dei monti. Si ha subito l’indicazione di quale sia l’interesse dominante nel soggetto rilevando quale monte sia il più sviluppato. Le linee che solcano il palmo della mano daranno poi le altre indicazioni. La linea della vita è la più importante e, poiché indica se il corso dell’esistenza del soggetto sarà travagliato da malattie più o meno importanti, si deve esaminare contemporaneamente anche la linea epatica, detta anche “della salute”, che può modificare le indicazioni dell’altra. La linea della testa rivelerà il grado di intelligenza, il carattere positivo o impulsivo o sognatore del soggetto, mentre l’esame della linea del cuore rivelerà di quali passioni sia capace e quali gioie o dolori vi troverà. Se manca questa linea si deve dedurre che il soggetto è incapace di amare e possiede soltanto una volontà tenace che potrebbe anche spingere al male. La linea della fortuna è varia e capricciosa come lo è la fortuna stessa, e si deve prestarle molta attenzione. Dipende dalla tortuosità e dalle possibili interruzioni della linea dedurre il grado di benessere, i successi e le sventure disseminate nell’esistenza del soggetto. Si deve ricordare che la linea del Sole, che sale dal basso della mano, può correggere la linea della fortuna come pure l’esistenza sul monte di Giove di linee o di croci e di stelle determina variazioni della fortuna stessa in senso buono se non sono poste di traverso. Si devono esaminare anche le eventuali linee secondarie e tutti gli altri segni, come l’anello di Venere, di Salomone e di Saturno, i punti, le croci, i quadrati, ecc. eventualmente sparsi nel palmo della mano. E’ necessario esaminare con la massima cura tutti i vari segni e le linee, tenendo presente che specialmente le linee della vita e della fortuna possono trovare delle modificazioni al loro significato in altre linee, come abbiamo indicato in precedenza. Prima di dare giudizi su quanto una mano può preannunciare si deve aver approfondito molto seriamente lo studio della chiromanzia; poi, quando si è ben sicuri della propria capacità, si dia il responso che detta la coscienza.
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