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COSTELLAZIONE DEL CANCRO
In astrologia il Cancro è considerato il segno all’inizio del quale cade il solstizio d’estate, quando il Sole raggiunge il suo punto più settentrionale. Allora l’astro sembra rimanere stazionario per qualche giorno prima di scendere obliquamente verso sud. Ma oggi, con la precessione degli equinozi, il Sole solstiziale sorge nella costellazione dei Gemelli. D’altronde anche gli astronomi moderni non hanno mai voluto cambiare il nome dei due tropici, del Cancro e del Capricorno, i paralleli che segnano sulla sfera celeste le declinazioni estreme (± 23°27’) che il Sole raggiunge rispetto all’equatore durante il suo moto annuo, quando cioè inverte il suo moto apparente verso il polo (australe o boreale) per tornare verso l’equatore; e che indicano sulla Terra i luoghi, sul medesimo parallelo, che hanno il Sole allo zenit per un solo giorno all’anno. Avrebbero dovuto chiamarli più correttamente Tropico dei Gemelli e Tropico del Sagittario. Il Cancro è la meno luminosa delle dodici costellazioni dello zodiaco: la sua lucida, β Cancris, raggiunge appena la magnitudine di 3,76. E’ stata battezzata col nome di un personaggio secondario della mitologia: un cancer, che in latino significa sia granchio sia gambero. Sul corpo del crostaceo celeste si vedono due stelle conosciute bene fin dall’antichità con i nomi di Asellus Borealis, ”asino boreale” (γ Cancris, di magnitudine 4,73), e Asellus Australis, “asino australe” (δ Cancris, di magnitudine 4,17), separate da una nebulosa, Presepe oppure Alveare: visibile a occhio nudo come una macchia lattiginosa dal diametro tre volte maggiore di quello apparente della Luna, in realtà si tratta di un grande ammasso aperto di circa settantacinque stelle. |