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ASTROLOGIA LE PLEIADI MITOLOGIA GRECA ROMANA
I Greci narravano che, prima di essere tramutate
in stelle, le Pleiadi erano state sette sorelle, figlie di Atlante e di
Pleione. Tutte, tranne Merope, si erano unite a divinità generando altri dei ed
eroi: “Ad esempio” narrava Apollodoro “Maia, la più anziana, unitasi a Zeus,
avrebbe generato Ermes… e similmente anche le altre Atlantidi avrebbero
generato dei figli illustri, che sarebbero stati fondatori, alcuni di popoli,
altri di città”. Soltanto Merope sposò un mortale, Sisifo, generando Glauco: si
favoleggiava che, da quando era stata tramutata in stella insieme con le sue
sorelle, si celava agli occhi degli uomini vergognandosi della sua scelta.
Secondo un altro mito, la Pleiade perduta non sarebbe stata Merope ma Elettra,
che dopo la conquista di Troia, fondata dal figlio Dardano, fu invasa da un
dolore così profondo che fuggì sconsolata nei pressi del circolo artico da dove
ritornava periodicamente con i capelli sparsi in segno di disperazione: ovvero
in forma di cometa. Sulla loro metamorfosi in stelle si raccontavano
innumerevoli storie: Apollodoro riferiva che, essendo state particolarmente
sagge, avevano ottenuto l’onore dell’immortalità con il nome di Pleiadi. Igino
a sua volta narrava che un giorno Pleione e le sette figlie, mentre
attraversavano la Beozia, furono assalite dal gigante Orione che voleva
possederle o, secondo un’altra versione del mito, sedurre la madre. Riuscirono
miracolosamente a sfuggirgli, ma da quel giorno l’incapricciato cacciatore
continuò a inseguirle per cinque anni fino a quando Zeus, impietosito, le
trasformò in stelle. Quanto al loro nome, chi lo faceva derivare da plein, “navigare”, perché segnavano dopo
l’inverno l’arrivo del tempo propizio alla navigazione; chi da pleion, “più”, perché erano numerose;
chi invece sosteneva che il loro nome in greco derivasse da peleiades, “stormo di colombe”, perché
prima di diventare stelle sarebbero state trasformate da Zeus in questi uccelli
per sfuggire più facilmente all’inseguimento di Orione, tramutato poi nella
omonima costellazione. Sicchè, ancora oggi, le Pleiadi “volerebbero” nel cielo,
seguite a poca distanza dal Cacciatore.
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