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ASTROLOGIA LA CORONA BOREALE MITOLOGIA GRECA ROMANA
Il mito di Teseo e di Arianna Teseo, ucciso il Minotauro, era potuto uscire dal labirinto grazie al filo ricevuto da Arianna, la figlia del re Minosse che si era innamorata di lui. Compiuta l’impresa, l’eroe salpò dall’isola con gli ostaggi ateniesi e con la principessa cretese che aveva voluto seguirlo. Giunti durante il viaggio nell’isola di Nasso, Teseo l’abbandonò crudelmente. Mentre la giovane vagava disperata per l’isola, udì suoni e canti provenire dal mare: preannunciavano Dioniso che poco dopo approdò insieme con un corteo di baccanti. Appena il dio la vide se ne innamorò a tal punto che decise di sposarla. Alle nozze donò ad Arianna una corona che Efesto aveva fabbricato con oro e rubini indiani disposti a forma di rose: per questo motivo la costellazione si chiamò anche Corona di Vulcano. Arianna, come prevedeva il suo destino di mortale, invecchiò a poco a poco e morì. Dioniso, per ricordare perennemente la loro storia d’amore, trasferì la sua corona fra le stelle. In un’altra versione del mito si narra che la corona apparteneva a Teseo. Quando egli giunse a Creta con sette giovinetti e sette giovinette destinati al pasto del Minotauro, Minosse, colpito dalla sfolgorante bellezza di una di loro, Eribea, avrebbe voluto possederla anche a costo di costringerla. Ma Teseo si oppose, dicendogli che avrebbe impedito quello stupro anche con la forza se, come figlio di Poseidone, non gli fosse stato proibito di lottare con un re. Minosse, sfidando l’eroe a dimostrare con un segno del padre la sua origine celeste, sfilò dal dito un anello d’oro e lo gettò nel mare invitando Teseo a recuperarlo. Quanto a lui, poteva dimostrare subito che Zeus l’aveva generato: con una preghiera chiese al sovrano dell’Olimpo di manifestarsi con qualche segno, e subito un fulmine scoppiò nel cielo sereno seguito da un tuono. Teseo, senza indugiare né pregare, si tuffò in mare. Immediatamente comparve un branco di delfini che lo condussero nel palazzo sottomarino dove le Nereide, le cinquanta figlie di Poseidone, gli consegnarono l’anello di Minosse mentre Teti gli regalava una corona ricevuta da Afrodite come dono di nozze, sfavillante di mille pietre preziose. Una versione del mito narra che quella corona gli permise di scorgere la strada nelle tenebre del labirinto e di guadagnarne l’uscita. Per questo motivo la Corona sarebbe stata situata nel cielo presso la figura dell’Inginocchiato, che secondo un’interpretazione astromitologica raffigurava lo stesso Teseo. Teseo la donò a sua volta ad Arianna quando ella gli fu accordata in sposa per i suoi meriti. Quella corona fu poi incastonata nel firmamento da Dioniso per ricordare la moglie. Secondo un terzo mito Dioniso, che aveva ricevuto la corona in dono da Teti, ottenne dal padre Zeus il privilegio di ricondurre la madre Semele fuori dagli inferi dov’era stata gettata per la sua imprudenza. Cercando un accesso al mondo sotterraneo, egli giunse nell’Argolide dove incontrò un uomo di nome Polinno (Polymnos) che gli indicò la strada chiedendo in cambio di possederlo; e il dio promise di concedersi al suo ritorno. Giunto alla porta degli inferi, Dioniso depose la corona in un luogo, poi chiamato Stéphanos in ricordo dell’avvenimento, perché non voleva contaminare con i morti il dono di un immortale; e dopo aver ricondotto la madre dall’oltretomba, la incastonò fra gli astri per perpetuarne la memoria. Quanto a Polinno, nel frattempo era morto. Il dio, per adempiere alla sua promessa, intagliò un bastone a forma di fallo e sulla sua tomba si concesse al simulacro per soddisfarne l’ombra. |