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ASTROLOGIA PIETRA SEGNO ZODIACALE PESCI
Poiché i Pesci, secondo l’astrologia
contemporanea, sono domicilio non soltanto di Giove, ma anche e soprattutto di
Nettuno, le pietre preziose più adatte a chi vi è nato sono quelle che hanno
una relazione con le acque. Prima fra tutte la perla, detta anticamente margarita, che tuttavia non è un
minerale, ma una gemma di origine organica, risultato della secrezione di
molluschi lamellibranchi e formata da strati concentrici di madreperla. Le
leggende invece narrano che sia nata da un lampo, oppure da una goccia di
rugiada scesa dal cielo e penetrata in un’ostrica che era affiorata sulla
superficie del mare dischiudendosi per ricevere il dono divino. Per questo
motivo nella tradizione persiana è simbolo della manifestazione primordiale.
Associata in ogni tradizione all’acqua e quindi alla Luna per la sua origine in
una conchiglia, ha una valenza femminile, sicché si diceva che favorisse la
fecondità delle donne e aiutasse a mantenerne la bellezza e la freschezza
giovanile. Ma la sua bellezza unita al candore ha ispirato anche il simbolo
della perfezione, dell’unità originaria. Per questo motivo il Cristo, come
narra Matteo, disse: «Il regno dei Cieli è simile a un mercante che va in cerca
di perle preziose: trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi
averi e la compra». Anche nella cultura popolare è diventata la metafora di ciò
che è stimato e pregiato: di una persona esemplare si dice, per esempio, “è una
perla”. Quando è ancora nella sua conchiglia, la perla evoca il simbolo della
Conoscenza che si può ottenere solo con uno sforzo, riuscendo ad aprire
metaforicamente le due valve che la racchiudono. La quale Conoscenza non può
essere divulgata indiscriminatamente a tutti, come già scriveva Platone nella VII Epistola, e come ribadì il Cristo
nel discorso della Montagna dicendo: «Non date le cose sante ai cani e non
gettate le vostre perle ai porci perché non le calpestino con le loro zampe e
poi si voltino a sbranarvi». Una volta la si prescriveva in polvere, diluita in
olio di tartaruga e limone per curare la pelle, le malattie degli occhi e i
disturbi ginecologici. La bianca, polverizzata e posta sotto la lingua, cura
l’ulcera gastrica. La nera invece attiva sulla zona sacrale l’energia sessuale.
La perla rosa, posta all’altezza del cuore, favorisce un’apertura verso gli
altri e un’evoluzione armonica. Quella giallo crema propizia invece la
concentrazione e la lucidità nelle scelte.
Adatta ai Pesci è anche un’altra gemma di origine organica, il corallo. Il cristallo principale di questo segno è l’acquamarina, appartenente alla famiglia del berillo, i cui migliori esemplari, perlomeno in Europa, provengono dall’isola d’Elba. Il colore che la caratterizza, il tenue verde-azzurro, è determinato dalla presenza di tracce di ferro. Nel Medioevo veniva usata per curare le infiammazioni della gola e, ridotta in polvere finissima, serviva come collirio. Oggi si è accertato che, posta all’altezza della tiroide, contribuisce ad armonizzarne l’attività, ma è utile anche nella cura delle allergie, delle riniti, dell’asma; appoggiata sulle palpebre migliora la vista. Si consiglia ai nati nei Pesci anche l’ametista, che appartiene alla famiglia dei quarzi cristallini e deve il suo colore violetto alla presenza nel reticolo cristallino di tracce di ferro. Posta sul capo, stimola la concentrazione e l’introspezione. Sotto il cuscino, contribuisce a rendere il sonno più profondo e tranquillo. Appoggiata alla radice del naso, fra le sopracciglia, promuove la sobrietà, come indica anche il suo nome, che proviene dal greco améthystos, “contro l’ubriachezza”. Da un punto di vista psichico produce, come il suo colore, un senso di leggerezza e di tranquillità. Favorisce spiritualmente la crescita interiore, la lungimiranza, la preveggenza. L’essenza astrale dei Pesci è il glicine; ma ogni decade ne ha una specifica: la prima il gelsomino, la seconda la peonia, la terza la zagara. |