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COSTELLAZIONE DEL CAPRICORNO
Secondo il calendario astrologico il Sole sorge al solstizio d’inverno nel segno del Capricorno. Si tratta, come per gli altri segni zodiacali, di una convenzione, perché a causa della precessione degli equinozi fin dal 60 a.C. “rinasce” nella costellazione del Sagittario e dal 2100 passerà nello Scorpione. Le stelle del Capricorno, una ventina quelle visibili a occhio nudo, si possono facilmente individuare tracciando una linea ideale da Vega, la lucida della Lira, ad Altair dell’Aquila, proseguendo poi verso sud per un eguale tratto di cielo. Le stelle del Capricorno Il Capricorno non è una costellazione molto luminosa. La sua lucida, δ Capricorni, una binaria a eclisse, raggiunge la magnitudine di 2,98. E’ detta Deneb Algedi, dall’arabo al dhanab al jady, “la coda della capra”. Sulla testa dell’animale brillano α Capricorni, detta Giedi o Algedi, “il capro” (costituita in realtà da due stelle, α1 e α2, chiamate Prima Giedi e Secunda Giedi, rispettivamente di magnitudine 4,53 e 3,77); e β Capricorni (un sistema multiplo di magnitudine 3,25), detta Dabih, dall’arabo al sad al dhabih, “la fortuna dei sacrificanti”. Anticamente Sad al Dhabih era il nome che designava complessivamente α e β Capricorni perché, quando la Luna si trovava in questo asterismo, nei giorni intorno al nostro Natale, nelle famiglie musulmane si celebrava, come oggi d’altronde, la festa di Id-al-Adha, durante le quali si sacrificavano delle capre per propiziare la guarigione dalle malattie, ma anche la liberazione di schiavi e prigionieri. Il nome contratto in Dabih è stato poi assegnato alla stella β, quando la α ha assunto quello di Giedi. Infine γ Capricorni (di magnitudine 3,8), situata sulla coda vicino a Deneb Algedi, è detta Nashira, la Fortunata, da al sa’d al nashirah, “la portatrice di notizie fortunate”. |