|
ASTROLOGIA PIETRA SEGNO ZODIACALE BILANCIA
Alla Bilancia, domicilio diurno del
pianeta Venere, si adattano alcune gemme sacre alla dea, generalmente verdi.
Prima fra tutte lo smeraldo, caratteristica anche al segno del Toro, anch’esso
domicilio, ma notturno, di questo pianeta.
Anche la giada verde smeraldo, colore dovuto alla presenza di cromo, è adatta ai nati nella Bilancia, come d’altronde a quelli nati nel Toro. Detta «giada imperiale», proviene perlopiù dalla Birmania del Nord. Contiene principalmente giadeite, un minerale molto raro, originato dalla metamorfosi delle rocce basiche. Il suo colore può variare dal biancastro al verde, dal lilla al violaceo. La giada è stata considerata per millenni, soprattutto in Oriente, un portafortuna, infatti se ne ricavano amuleti. Nell’America centromeridionale si applicava sui reni perché si riteneva che avesse effetti benefici. Ed effettivamente si è accertato che, posta all’altezza del fegato e dei reni, aiuta il funzionamento di quegli organi e anche della milza. Svolge anche una funzione stimolante sul sistema nervoso e sulle ghiandole surrenali rendendo i riflessi particolarmente pronti. Da un punto di vista mentale stimola la produzione di idee. Psichicamente ha una funzione riequilibratrice. Gli antichi Greci la usavano per curare la vista: ne ponevano un pezzetto direttamente sulle palpebre o la immergevano in una soluzione simile al collirio. In alcuni casi la pietra veniva frantumata fino a ottenere polvere, che era usata come antidoto per i morsi dei serpenti e dei roditori oppure come calmante per i bruciori di stomaco. La giada aiuta nell’opera di crescita spirituale: in Cina la si dona al nascituro come talismano e amuleto ma anche per infondergli le cinque virtù: coraggio, senso della giustizia e della carità, modestia e saggezza. Anticamente le si attribuiva anche il potere di assicurare una lunga vita e un passaggio dolce nell’aldilà, tant’è vero che gli Egizi la sistemavano nei sepolcri come amuleto intagliandovi uno scarabeo. Posta alla base della gola, in una collana, influenza la tiroide e il sistema nervoso stimolando anche l’attività renale. La si può portare a bracciale perché agisce anche attraverso le mani, e in questo caso svolge una funzione riequilibratrice sulla psiche. Consigliabile è anche il peridoto, detto olivina, la componente principale delle rocce ultrabasiche (povere di silice e ricche di magnesio). In genere è di color verde oliva oppure giallo oro: per questo motivo viene chiamato anche crisolito, ossia «pietra d’oro». Cornelio Agrippa scriveva che, quando viene esposto al sole, sembra una stella che fortifica lo spirito. Avrebbe la virtù di alleviare le sofferenze degli asmatici; e, se posto sul braccio sinistro, dissolverebbe per incanto incubi, visioni e fantasmi della mente restituendo il buon senso. Si dice che induca a pentirsi delle colpe commesse e doni allegria a chi lo porta. Applicato sulla limatura d’oro e levigato protegge contro i timori notturni. Forato, infilato in un crine d’asino e legato al braccio sinistro vincerebbe tutti i demoni. Le donne, portandolo, diventano attraenti: «Incidi dunque un’Afrodite e portala dopo averla consacrata. Procura grandi favori». Posto sul plesso solare, poco sopra l’ombelico, svolge un’azione disintossicante e rivitalizzante, stimola la funzionalità del fegato, della milza, del pancreas e della cistifellea, e promuove il metabolismo nel suo complesso. E’ utile anche nel caso di disturbi della pelle. Infine, allentando le tensioni di questo plesso, favorisce gli sforzi per trovare moderazione negli impulsi emotivi. Adatto ai nati nel segno della Bilancia è anche il crisoprasio, un calcedonio: minerale di origine secondaria, si forma per l’azione delle soluzioni di acido silicico nelle aree di ossidazione dei giacimenti di nichel. Quest’ultimo conferisce al minerale la sua tipica colorazione verde mela che dura fino a quando l’acqua è presente nel reticolo cristallino della roccia. Quando è completamente disidratato, il crisoprasio perde la sua colorazione verde e si schiarisce. Il suo nome in greco (chrysoprasos) significa «porro d’oro» perché contiene al suo interno minuscoli cristalli di pirite dorata, di colore verde come il porro. Lo si usa tradizionalmente per disintossicare l’organismo e alleviare i sintomi delle dermatiti. Insieme con il quarzo affumicato aiuta a combattere le infezioni micotiche. Posto nella zona del basso addome, giova alla cura dell’infertilità, dei disturbi alle ovaie e alla prostata. Se ne può usare anche l’elisir. La sua azione disintossicante diventa capacità di purificazione a livello psicologico. Può ridurre l’orientamento egoistico di un soggetto e anche favorire la liberazione da modelli di pensiero negativi. Lo si può portare montato su una collana, un bracciale o un medaglione. Si consiglia anche la tormalina sui toni del verde, ovvero le varietà dravite e verdelite. La tormalina è un ciclosilicato che si forma nelle plutoniti e in particolare nelle pegmatiti, generando grossi e variopinti cristalli i cui colori sono dovuti ai vari metalli contenuti in una struttura costante. Nella tradizione araba veniva considerata un simbolo del Sole, capace di rafforzare il cuore e proteggere dagli incubi. La dravite rafforza la capacità generativa di cellule, tessuti e organi, migliora le capacità manuali e aiuta a mantenere rapporti equilibrati con gli altri; la verdelite ha un benefico effetto sul cuore e agisce anche come disintossicante, aiuta a essere lucidi favorendo la soluzione di problemi complessi, e rende infine pazienti. L’ultima pietra della Bilancia è lo zircone verde-azzurro, molto simile all’acquamarina: un neosilicato di zirconio che resiste alle alte temperature. Nell’antichità era conosciuto col nome di giacinto e impiegato per le sue proprietà terapeutiche. Si pensava che fosse in grado di curare la follia e di rendere più ragionevoli. Posto al livello del fegato stimola la funzionalità epatica. E’ anche un antidolorifico e antispastico. Posto sulla testa, al centro, favorisce la calma mentale e affina la capacità di comprensione. L’essenza astrale della Bilancia e la verbena. Oltre a questa, i nati nelle tre differenti decadi del segno ne hanno una specifica: quelli della prima l’ireos, della seconda il muschio, della terza il giacinto. |