ASTROLOGIA MARTE MITOLOGIA GRECA ROMANA
Il Marte romano venne assimilato al
greco Ares che, figlio di Zeus e di Era, apparteneva alla seconda generazione
degli Olimpici. Fin dall’epoca omerica era considerato il dio della guerra per
eccellenza. Lo si raffigurava come un essere dalla statura sovrumana che
lanciava grida terribili: portava la corazza e l’elmo, era armato di lancia,
spada e scudo. Di solito combatteva a piedi, ma lo si rappresentava anche su un
carro trainato da quattro corsieri. Era accompagnato da due figli come
scudieri, Deimos, la Paura, e Foibos, il Terrore, oltre che da Eris, la
Discordia, e da Enio, la dea della Guerra. Si favoleggiava che dimorasse in
Tracia, considerata un paese selvaggio, abitato da una popolazione guerriera.
Nonostante la sua potenza, non sempre egli usciva vincitore dalle battaglie: i
Greci amavano mostrare come la sua forza brutale venisse talvolta vinta da
quella più intelligente di Eracle o dalla saggezza di Atena. Qui Ares è
identificato col suo pianeta, che per gli antichi era il terzo cominciando da
Crono-Saturno: dall’intenso color rosso-arancio, destinato naturalmente a
essere simbolo di guerra.
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