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ASTROLOGIA PIETRA SEGNO ZODIACALE SAGITTARIO
A chi è nato nel segno del Sagittario,
domicilio diurno di Giove, si addicono le pietre blu come lo zaffiro,
la turchese
e il lapislazzuli.
Lo zaffiro, che appartiene alla famiglia del corindone e deve il proprio colore al titanio e al ferro, fu tradizionalmente dedicato a Giove: era detto in epoca ellenistica ormis o ormiskos, «pietra collana» o «piccola collana», perché i re erano soliti portarla al collo come amuleto. Possiede queste virtù: protegge l’uomo da ogni livore e lo rende caro agli dei, conserva il corpo sano e di bell’aspetto. Tenuto fermo con una fasciatura arresterebbe l’eccessiva sudorazione e preserverebbe chi lo porta da ogni infiammazione interna. Inoltre, pestato e sciolto nel latte, sarebbe di grande sollievo per le piaghe che stentano a rimarginare. «Se poi qualcuno soffre di spasmi ai visceri, deve berlo con latte in modo che l’intestino se ne unga interamente, e guarirà. Similmente se qualcuno è impedito nella lingua, applichi su di essa la pietra polverizzata strofinando, e sarà ottimamente curato. Allo stesso modo, tritata in unione con latte, cura tutte le ferite, quelle recenti come le vecchie e resistenti» aggiungeva l’anonimo autore del trattato ellenistico Liber lapidum. Giova a combattere la depressione favorendo la calma e rafforza la determinazione e la volontà. Si consiglia di porlo sull’addome o sulla fronte per ottenere i migliori risultati. Era anche chiamato «gemma sacra» sulla scia di un celebre passo dell’Esodo: «e videro il Dio d’Israele: sotto i suoi piedi v’era come un lavoro di zaffiri eguale al cielo quando è sereno». Nella cristianità è considerato “pietra di preghiera” che contribuisce ad avvicinare al Signore; non diversamente i buddhisti sostengono che stimola il desiderio di preghiera, contribuendo così al raggiungimento della pace interiore. «Se vuoi conciliar la pace» consigliava Alberto Magno «prendi lo zaffiro orientale, esso crea armonia e concordia e rende l’uomo devoto a Dio». Avrebbe anche proprietà divinatrici: «E’ ottimo anche per chi divina: chi lo possiede intagliato in forma di scarabeo vaticinerà tutto il vero e le sue predizioni saranno considerate degne di fede». Anche la turchese, il cui nome deriva da Turchestan, da dove fu importata la prima volta, sarebbe un antidoto contro gli incantesimi e le opere di magia nera e proteggerebbe dalle malelingue. E’ formata da cristalli, aggregati o a grappolo, di fosfato basico, idrato di alluminio e rame. In Oriente è considerata il portafortuna per eccellenza, e non c’è casa che non abbia oggetti di questa pietra. Quando una nuova coppia entra nella nuova abitazione porta delle turchesi in segno di buon auspicio. Anche quando nasce un bambino si usa mettere nella culla un oggetto modellato con questa pietra preziosa. La sua porosità, se da un lato la rende delicata, dall’altro ha la proprietà di difendere dalle radiazioni e dalle onde nocive, confermando la sua funzione di amuleto. Attenua reumi, gotta, disturbi dello stomaco e infezioni virali. Infonde energia nei momenti di stanchezza; e se l’individuo è troppo sensibile, lo ripara dalle influenze esterne. Naturalmente, come per le altre pietre, per attivare queste proprietà occorre servirsene coscientemente ponendola a contatto con il plesso solare, cioè poco sopra l’ombelico. Un’altra gemma che si addice ai nati nel segno del Sagittario è il lapislazzuli, il cui nome deriva dal latino lapis, che significa «pietra», e dall’arabo azul, «blu». E’ un tettosilicato che si forma nel corso della metamorfosi del calcio in marmo. Portato al collo, si dimostra un potente purificatore lenendo le infiammazioni della gola. E’ persino utile come purificatore di sostanze tossiche. Poggiato sulla fronte, favorisce un’armonica crescita spirituale e stimola l’equilibrio emotivo. Per questa ragione si credeva anticamente che tenesse lontani gli spiriti maligni notturni e tutte le paure che s’ingigantiscono nel buio. E’ la pietra degli innamorati perché aiuta a vincere la timidezza e aumenta l’intensità degli affetti. Alberto Magno spiegava che, per guarire dalla malinconia e dalla febbre quartana, occorreva prendere una pietra chiamata azuli, simile al colore del cielo, che conteneva piccoli granelli d’oro; i quali altro non sono che inclusioni piritiche color dell’oro. I cristiani hanno dedicato il lapislazzuli alla Madonna, tant’è vero che nel passato si dipingevano i cieli e gli abiti della Vergine con il colore blu oltremare ottenuto con questa gemma polverizzata, che pare protegga la milza, impedisca l’aborto e lenisca i dolori della gotta. L’essenza astrale del Sagittario è la violetta; ma per ogni decade del segno v’è anche un’essenza specifica: per la prima l’amaranto, per la seconda la fresia, per la terza il calicanto. |