SIGNIFICATO ASTROLOGIA OROSCOPO
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L’oroscopo, la trasposizione grafica del cielo
in un determinato momento, rappresenta il principale strumento di lavoro
dell’astrologia. Il nome viene dal greco horoskopos,
con il quale nell’antichità si designava la parte dello zodiaco che sorgeva
nella zona orientale del cielo (da hora,
“ora”, e skopein “osservare”). Oggi
questa parte dell’eclittica viene chiamata “ascendente” (dal latino ascendere). Con l’ascendente (AC) si è
menzionato un elemento importante dell’oroscopo. Come esso venga stabilito è
presto detto: se l’oroscopo è un’istantanea del cielo, ci sarà anche un
orizzonte che ne separa la metà visibile da quella invisibile. Attraverso il
moto di rotazione della Terra tutti e dodici i segni, come anche tutti i
pianeti, compiono nell’arco di ventiquattro ore un giro completo intorno
all’osservatore. Il segno che “sorge” a est è il segno dell’ascendente; a
mezzogiorno segni e pianeti arrivano alla cosiddetta “culminazione”, stanno
cioè al centro del cielo (che chiaramente, a nord dell’equatore, non si trova
esattamente al di sopra dell’osservatore), per scomparire di nuovo a ovest la
sera. La parte centrale del cielo viene chiamata in astrologia medium coeli (MC), il segno che tramonta
sull’orizzonte occidentale è il discendente (DC). Come AC e DC si trovano l’uno
di fronte all’altro, di fronte al MC si trova l’imum coeli (IC, in latino “cielo più basso, profondo”). Si
riportino su un grafico questi quattro punti del cielo dal punto di vista
dell’osservatore, e ne risulteranno i due assi principali dell’oroscopo, che di
nuovo formano quattro quadranti. Oggi in genere si sceglie una rappresentazione
di forma circolare, nella quale la linea orizzontale rappresenta l’orizzonte (a
sinistra AC, a destra DC), mentre quella verticale (MC in alto, IC in basso)
dipende dalla latitudine del luogo in questione. I pianeti vengono riportati in
questo grafico e gli aspetti relativi sono evidenziati attraverso linee di
collegamento (spesso di diversi colori). L’oroscopo mostra un altro elemento
importante: le cosiddette “case”. Con questo termine si intende la suddivisione
dei quattro quadranti in tre parti ciascuno, numerate in senso antiorario a
partire dall’ascendente. Sin dall’antichità si è prestata una particolare
attenzione alla posizione di un pianeta rispetto alle case, dal momento che
costituiva una fonte di indicazioni concrete per l’interpretazione dei dati: la
settima casa aveva a che fare con le relazioni e il matrimonio, la decima con
il successo sociale, la quinta con i bambini, la seconda con i possedimenti
materiali e così via. Anche se l’astrologia moderna è più prudente con queste
associazioni stereotipate, fino a oggi poco è cambiato nel significato di base
delle singole case. L’arte di interpretare gli oroscopi consiste nell’ottenere
da un quadro generale estremamente complesso un’interpretazione che tenga conto
di questa complessità, ma che si proponga anche di ridurla, isolando i temi
principali e costruendo una specie di gerarchia tra i vari elementi. E’ inoltre
necessario “tradurre” la lingua astratta dei simboli nella lingua concreta di
ogni giorno. La maggior parte degli astrologi procedeva, e tuttora procede,
comunicando innanzitutto un’impressione generale (considerando la posizione del
Sole, l’ascendente e gli assi principali), per poi analizzare la posizione dei
singoli pianeti, che vengono adattati a questa impressione e la completano. A
tal fine si guarda alla posizione dei segni rispetto ai pianeti, poi a quella
delle case e infine a come sono strutturati gli aspetti. Da ciò risultano
interpretazioni molto dettagliate, talvolta anche contraddittorie, che
l’astrologo deve tener presenti per cogliere la personalità complessiva del
nativo (se si tratta dell’interpretazione di un oroscopo natale).
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