|
ASTROLOGIA PIETRA SEGNO ZODIACALE LEONE
Le gemme più adatte al Leone sono quelle
che hanno una luce gialla, simile alla solare, oppure il colore del fuoco:
primo fra tutti il topazio giallo dorato, che ricorda il miele. E’ un
fluorisilicato di alluminio i cui colori variano dal giallo al rosa al rosso
mattone, dall’azzurro al verde-blu, ma sempre delicati, mai troppo pronunciati.
Secondo Plinio il suo nome deriverebbe dal greco topázion, diminutivo di topazos,
perché proveniva dall’isola di Topazos, nel mar Rosso, l’attuale Zeberget. In
realtà si trattava dell’olivina, ma il nome rimase poi al topazio. Secondo
un’altra ipotesi deriverebbe dal sanscrito topas,
che significa «calore»: tesi non del tutto infondata se si pensa che questa
gemma muta colore quando viene scaldata. Fra gli antichi Egizi simboleggiava
Ra, il dio Sole. L’anonimo autore greco del lapidario Sulle pietre l’attribuiva invece al dio del mare, consigliando:
«Prendi la pietra citata, incidi su di essa l’immagine di Poseidone ritto su un
carro trainato da cavalli e che tiene nella sinistra le redini, nella destra le
spighe, e sia posta accanto a lui anche Anfitrite. Il topazio, così consacrato
e portato, procura a chi lo possiede amore ed è datore di numerosi beni.
Preserva chi lo porta dai pericoli del mare e gli assicura grossi guadagni nei
commerci. Esso giova ai malati agli occhi al punto di guarire ogni oftalmia».
In un altro lapidario in lingua greca, Il
libro sulle pietre, si sostiene che sia adattissimo per le divinazioni con
l’acqua; ma non è meno efficace quando si deve chiedere qualche favore, poiché
renderebbe persuasivo e gradito chi lo porta. E’ anche prezioso per guarire chi
è impazzito bevendo «il vino di uva di mare». In questo caso, spiega il
lapidario, «tritata la pietra nel mortaio del farmacista, falla bere al furioso
con dell’acqua, poi attaccagliela al collo ed egli guarirà». Nel Medioevo lo si
considerava una pietra ricca di energia, tant’è vero che si raccomandava di
metterla sotto il cuscino durante la notte per eliminare la tensione nervosa e
rinvigorire il corpo. Grazie alla sua energia solare si pensava che prevenisse
i raffreddori e la tubercolosi e che proteggesse da tutte le malattie della
pelle. Oggi si pone il topazio giallo sul vortice del plesso solare, cioè poco
sopra l’ombelico, rilassandosi e respirando lentamente e profondamente per
sciogliere le tensioni emotive.
Un’altra gemma solare è l’ambra, che in realtà non è una pietra ma una resina fossile solidificata di conifere ormai estinte. Una volta questa gemma color del miele, sbriciolata e mescolata a miele o a oli, serviva come tonico per vari tipi di dolore e come medicamento per le ferite. In Oriente la si utilizzava, bruciandola, come calmante e per sterilizzare gli ambienti. Sembra che agisca attraverso il vortice laringeo, posto alla base della gola, risucchiando il disagio fisico e psichico e giovando in modo particolare ai depressi. Nel mondo islamico si crede che rappresenti una protezione sicura contro la cattiva sorte. Di ambra sono fra l’altro i rosari dei musulmani e i bocchini dei narghilè usati da più persone, perché si è convinti che non trasmetta infezioni o contagi. In realtà l’ambra impedisce l’assorbimento totale della nicotina. Adatto ai Leoni è anche il rosso rubino, pietra solare caratteristica anche all’Ariete, segno di fuoco come questo. L’essenza del Leone è l’incenso. Oltre a questa, i nati nelle tre differenti decadi del segno ne hanno una specifica: la prima decade l’angelica, la seconda il balsamo della Mecca o giudaico, la terza il ciclamino. |