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ASTROLOGIA ALCIONE MITOLOGIA GRECA ROMANA
Si favoleggiava che Alcione fosse la
figlia di Egiale (“colei che tiene a bada l’uragano”) e di Eolo, il custode dei
venti sull’isola di Lipari. Aveva sposato Ceice (“gabbiano”), figlio a sua
volta della Stella del Mattino. Erano così felici che un giorno decisero di
chiamarsi Era e Zeus, suscitando l’ira
dei due dei; i quali per punirli scagliarono una folgore sulla nave di Ceice,
salpato per consultare un oracolo, facendolo annegare. Una notte la sua ombra
apparve ad Alcione che, sopraffatta dal dolore, si gettò in mare. Alcuni dei
pietosi li trasformarono in uccelli marini, il primo in un gabbiano e la
seconda nell’omonimo volatile. Ma secondo un’altra versione del mito, narrata
fra gli altri da Ovidio, sarebbero diventati due alcioni. Narra il poeta latino
che, dopo il sogno, la donna uscì di casa recandosi sulla spiaggia, dove vide
un corpo inanimato nell’acqua che le onde stavano portando a riva. Incuriosita,
aspettò che si avvicinasse finchè, inorridita, ne riconobbe i tratti familiari.
Strappandosi le vesti e urlando si precipitò su un molo verso il quale stava
dirigendosi il cadavere; ed ecco che, prodigiosamente, la disperata si mutò in
un alcione in volo. Raggiunto il corpo esangue, lo abbracciava con le ali
coprendolo col becco di freddi baci. Fu allora che prodigiosamente l’uomo si
trasformò in un altro alcione.
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