
In Astrologia un assunto importante afferma che “i simboli astrologici sono una proiezione dell’anima collettiva primordiale”, ciò che il simbolismo biblico identifica in Adamo, il prototipo umano, quindi il “collettivo vivente”, quella condizione esistenziale in cui l’inconscio collettivo viene trasformato in pura coscienza individuale. Questo assunto, che personalmente ritengo veritiero come qualsiasi altro sistema simbolico o mitologico, è stato oggetto di varie critiche mosse per demolirlo. Non ritengo giusto far crollare l’assunto che definisce l’Astrologia, a meno che non si sia afflitti da un profondo e ingiustificato complesso d’inferiorità verso una forma di pensiero “esatta” che è stata alla base dell’andamento politico e culturale degli ultimi millenni. Così avviene anche nella Medicina ufficiale che definisce inesistente il miracolo dichiarandolo frutto di “autosuggestione”: in questo modo la scienza della Medicina pretende di squalificare l’evidenza, solo per non avere accettato, poiché non etichettato, la risoluzione di uno stato patologico con i mezzi tradizionali di cui dispone. C’è anche chi, non raggiungendo il cuore della conoscenza, usa la solita tecnica della denigrazione per condizionare il pubblico. Ma Scienza e Astrologia non possono trovare un’unità d’azione, poiché il linguaggio scientifico è troppo riduttivo per descrivere il linguaggio astrologico, che possiede strumenti analitici del reale molto più precisi e completi di quelli scientifici. Soprattutto se per Scienza si intende quella disciplina che da sola dichiara di non poter dire nulla né sull’universo né sull’individuo (entrambi irripetibili), ma che indaga soltanto sui fenomeni e quindi opera nel limitato campo tra l’io e l’assoluto, senza sperare di poter conciliare i due estremi che sono fuori dalla sua portata. Quindi l’Astrologia può essere considerata pienamente una disciplina conoscitiva proprio grazie all’autenticità del suo linguaggio, che è proprio il linguaggio simbolico che si ispira a quel “collettivo primordiale”, superando tutta quella serie di dubbi razionali che hanno soltanto la funzione di impedire il progresso di una Conoscenza la cui espressione non è la ragione ma l’intuizione, intesa come fusione tra la coscienza individuale e quella primordiale. La Scienza però può tornare utile all’Astrologia esclusivamente per acquisire nuova consapevolezza dei fenomeni scientifici mediante la loro osservazione col linguaggio simbolico. Il simbolo infatti, a differenza del metodo scientifico tradizionale, non avendo né un inizio né una fine in quanto estraneo alla dimensione temporale, è infinitamente superiore alla Scienza, come una divinità è superiore all’uomo. L’Astrologia non può quindi collaborare con la Scienza bensì con la Filosofia: infatti sotto un certo aspetto l’Astrologia è una filosofia e come tale non può dunque essere una scienza. Penso che sia necessario per un Astrologo convincersi a fondo che la Scienza è uno strumento dell’Astrologia e non viceversa. Infatti l’Astronomo si basa sulle apparenze mentre l’Astrologo si fonda sui significati. Filosofia e Astrologia partono da un’esperienza intuitiva o contatto col simbolo universale, si manifestano attraverso lo svolgimento di un metodo e giungono a costruire un’affermazione sistematica. Mentre la funzione della Scienza è quella di negare l’Assoluto, cioè di demolire l’affermazione sistematica da cui trae origine. Il Relativo, dominio della scienza e quindi della ragione, non può sfiorare l’Assoluto in quanto ogni sua verità è ambigua e provvisoria, mentre il sistema simbolico è autentico e perenne anche senza essere tramandato. Il simbolo quindi non è altro che l’espressione dell’anima collettiva primordiale e come tale non potrà mai essere afferrato, arrestato o soppresso dalla ragione e quindi dalla scienza.
Caro lettore, vuoi una prova di quanto sia effimera la Scienza tradizionale tanto declamata dai sedicenti Scienziati i quali si prendono anche il lusso di denigrare l’Astrologia? A questo punto mi riferisco solo a tutti i sedicenti scienziati che con arroganza ed ignoranza si permettono di dare pre-giudizi sull'Astrologia. Non mi riferisco quindi a tutti coloro che invece con umiltà e sete di conoscenza cercano di studiare, approfondire, comprendere, conoscere.
Prova a chiedere a coloro che rientrano nella prima categoria:
- Di che natura è la gravitazione, ovverossia con quale meccanismo due corpi fisici si attirano? Constateresti che non conoscono la risposta.
- Qual è la natura dell’energia vitale o la vita? Perché cercano di trovare ingenuamente la risposta nel DNA ossia nella materia, dato che è ovvio che si tratta di una energia, anch’essa di natura sconosciuta? Un DNA sintetizzato non sarà mai vitale, ma resta morto. Constateresti che non conoscono la risposta.
La questione della precessione degli equinozi? Ho già approfondito tale punto in altro post che invito a leggere. In questa sede ribadisco e chiarisco, sinteticamente, che i fondatori caldeo-sumerici dell’astrologia, avevano suddiviso lo Zodiaco in dodici settori eguali, denominati con le loro divinità e non con le costellazioni, perché già conoscevano la precessione. L’errore grossolano di usare come punto di riferimento le costellazioni per pura comodità, fu poi commesso dai Greci.