Spesso mi sono state chieste delucidazioni in merito al concetto di "Esoterismo". L'argomento è così vasto e complesso che non potrei mai essere esaustivo in questa sede. Tuttavia cerco quantomeno di esporre, sinteticamente, alcuni dei punti chiave che possono aiutarti a comprendere meglio il significato di "Esoterismo".
1) Alla base di ogni disciplina esoterica c’è un pensiero basato sulle corrispondenze. Si parte cioè dal presupposto che i vari livelli o “classi” della realtà (piante, uomini, pianeti, minerali ecc.), ovvero le parti visibili e invisibili dell’universo, siano legati tra loro da una serie di corrispondenze. Questo legame non sarà da intendersi come causale, ma simbolico, come nella frase “come in alto, così in basso”, nota dai cosiddetti “scritti ermetici” della tarda antichità. L’universo viene considerato come una sorta di teatro di specchi, nel quale tutto può contenere un riferimento a qualcos’altro. I cambiamenti avvengono parallelamente a tutti i livelli della realtà.
2) Secondo l’idea della natura vivente, il cosmo viene concepito come sistema complesso e animato, attraversato da un’energia vivente. La scuola filosofica antica che sviluppò in maniera determinante questa concezione del cosmo fu lo stoicismo. Esso sarebbe diventato un modello fondamentale sia per la cosiddetta magia naturalis che per la filosofia della natura.
3) Immaginazione e mediazioni mostrano che la conoscenza delle corrispondenze richiede un’alta immaginazione simbolica, ovvero viene rivelata da autorità spirituali (dei, angeli, maestri, spiriti). In tal modo vengono decifrati i “geroglifici della natura”.
4) L’esperienza della trasmutazione, infine, pone un parallelismo tra agire esteriore e vita interiore; analogamente all’alchimia, l’esoterismo si propone di purificare l’uomo nel suo cammino spirituale, permettendogli una metamorfosi interiore.
A questi quattro tratti fondamentali, che Faivre chiama intrinseci, cioè centrali, si aggiungono talvolta due elementi ulteriori:
5) La prassi della concordanza, che si sforza di trovare un comune denominatore o “principio originario” alle varie dottrine, e nelle diverse epoche storiche si limita a mostrarsi sotto un’altra luce.
6) La trasmissione o iniziazione tramite maestri, per cui la dottrina spesso viene tramandata attraverso autorità spirituali e la trasformazione del credente è resa esteriormente visibile attraverso i rituali di iniziazione.
1) Alla base di ogni disciplina esoterica c’è un pensiero basato sulle corrispondenze. Si parte cioè dal presupposto che i vari livelli o “classi” della realtà (piante, uomini, pianeti, minerali ecc.), ovvero le parti visibili e invisibili dell’universo, siano legati tra loro da una serie di corrispondenze. Questo legame non sarà da intendersi come causale, ma simbolico, come nella frase “come in alto, così in basso”, nota dai cosiddetti “scritti ermetici” della tarda antichità. L’universo viene considerato come una sorta di teatro di specchi, nel quale tutto può contenere un riferimento a qualcos’altro. I cambiamenti avvengono parallelamente a tutti i livelli della realtà.
2) Secondo l’idea della natura vivente, il cosmo viene concepito come sistema complesso e animato, attraversato da un’energia vivente. La scuola filosofica antica che sviluppò in maniera determinante questa concezione del cosmo fu lo stoicismo. Esso sarebbe diventato un modello fondamentale sia per la cosiddetta magia naturalis che per la filosofia della natura.
3) Immaginazione e mediazioni mostrano che la conoscenza delle corrispondenze richiede un’alta immaginazione simbolica, ovvero viene rivelata da autorità spirituali (dei, angeli, maestri, spiriti). In tal modo vengono decifrati i “geroglifici della natura”.
4) L’esperienza della trasmutazione, infine, pone un parallelismo tra agire esteriore e vita interiore; analogamente all’alchimia, l’esoterismo si propone di purificare l’uomo nel suo cammino spirituale, permettendogli una metamorfosi interiore.
A questi quattro tratti fondamentali, che Faivre chiama intrinseci, cioè centrali, si aggiungono talvolta due elementi ulteriori:
5) La prassi della concordanza, che si sforza di trovare un comune denominatore o “principio originario” alle varie dottrine, e nelle diverse epoche storiche si limita a mostrarsi sotto un’altra luce.
6) La trasmissione o iniziazione tramite maestri, per cui la dottrina spesso viene tramandata attraverso autorità spirituali e la trasformazione del credente è resa esteriormente visibile attraverso i rituali di iniziazione.