Le informazioni di seguito riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate, hanno solo un fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.
Prima di tutto, cos’è la mente subconscia? Non lo sappiamo con esattezza ma, negli ultimi decenni, le nostre conoscenze sono notevolmente accresciute. L’uomo è dotato di «due menti», quella conscia e quella subconscia; o, come si preferiva dire, quella «oggettiva» e quella «soggettiva». La prima di queste è la mente conscia, quella razionale che vediamo in funzione ogni giorno; la seconda invece abbraccia il vasto regno nel quale si verificano i fenomeni relativi ai sogni, all’ipnotismo, all’isterismo, alla chiaroveggenza, alla telepatia ed altre analoghe manifestazioni paranormali. Ma oggi, in pratica, tutti gli psicologi hanno respinto questa concezione dualistica della mente. Ammettono cioè che la mente presenti, in un certo senso, una struttura dualistica ma si ritiene che entrambe le menti siano in realtà una, parte della quale conscia mentre l'altra parte, molto più estesa, ci è praticamente sconosciuta. Molto spesso si ricorre al paragone con un iceberg, del quale solo una minima percentuale emerge dall’acqua, risultando in tal modo visibile e studiabile; ma la quasi totalità della montagna di ghiaccio resta sott’acqua e non è raggiungibile dai nostri sensi. Eppure si tratta di un unico iceberg! Analogamente esiste solo una mente, ma quando la torcia della coscienza viene puntata su certe zone, queste si illuminano mettendoci in condizione di “conoscerle” o di rendercene conto. Tutto il resto rimane immerso nella profonda oscurità sottostante, nel grande magazzino della mente subconscia. Si può dimostrare con facilità che la mente subconscia acquisisce molte più informazioni, anche attraverso i sensi, di quella conscia, come è dimostrato dall’esempio seguente: conducete una persona in una stanza che non conosce e chiedetele di osservare il maggior numero di cose possibile. Supponiamo che tale persona rimanga nell’ambiente per circa cinque secondi, poi venga allontanata, richiudendo la porta alle sue spalle. Se ora le chiedete di elencarvi tutte le cose che ricorda di aver visto, con ogni probabilità ne ricorderà dieci o quindici; ma se la ipnotizzate, essa ve ne descriverà, sotto l’influenza ipnotica, almeno quaranta o cinquanta. Ciò dimostra come la mente subconscia, raggiunta attraverso l’ipnotismo, sia capace di percepire o «afferrare» molte più cose di quella conscia. Quanto sopra si verifica abitualmente nella vita di tutti i giorni. Lo stesso discorso vale per i sogni. Vi può capitare, durante una passeggiata, di perdere una spilla o una moneta e di non rendervene conto a livello di coscienza, mentre la mente subconscia ha percepito e registrato l’avvenimento. Quella notte, durante il sonno, potrebbe apparirvi in sogno una figura la quale vi dice che avete smarrito quella certa cosa e che vi sarà possibile ritrovarla in quel determinato luogo. Seguendo tali indicazioni, l’indomani, potete essere sicuri di ritrovarla, sempre che qualcuno non l’abbia portata via! Osserviamo pertanto che il subconscio ha percepito un certo avvenimento non registrato invece dalla mente conscia. Per lungo tempo si è creduto che questa capacità significasse qualche facoltà paranormale della mente subconscia ma, nella maggior parte dei casi, non è necessario arrivare a questi estremi poiché, come dimostrato da recenti esperimenti, la mente subconscia recepisce molte più cose di quella conscia e solo i particolari più evidenti o interessanti emergono a livello di coscienza. Delle migliaia di avvenimenti che si verificano attorno a noi ogni giorno, ne percepiamo solo pochi; tutti i restanti vengono ignorati, benché custoditi nell’immenso deposito mentale che è dentro di noi. La mente inconscia è dotata di enormi poteri. Non dimentica nulla: episodi completamente sfuggiti alla mente conscia vengono conservati con cura per poi riemergere alla memoria, magari diversi anni dopo, per gradi o all’improvviso. Essi possono tornar in mente sotto forma di semplici pensieri o ricordi, oppure in modo più inconsueto. Sono cioè, come si dice in gergo, «esternalizzati», il che significa proiettati verso l’alto dalla mente subconscia in quella conscia, in maniera violenta e drammatica, simile al deflagrare di una granata. In simili casi, spesso si ha l’impressione che si tratti di qualcosa proveniente dall’esterno e non dalle pieghe più profonde del nostro io. Per chiarire il concetto, ricorrerò ad un paio di esempi. Avete mal riposto un libro e non riuscite a ricordare dove potete averlo messo. Secondo il processo più naturale, dovreste «far mente locale». Nel caso di un individuo dotato di facoltà medianiche e paranormali, l’«esternalizzazione» può assumere una forma più sorprendente. Può, ad esempio, udire una voce che gli dice di guardare sotto certe carte sparse sul ripiano della scrivania e, quasi sicuramente, così facendo, il libro smarrito salterà fuori! Oppure vedrà, con gli occhi della mente, proprio la sua immagine mentre riponeva il libro. Oppure ancora avvertirà una mano che lo sospinge con gentilezza in direzione del tavolo. Potrà magari capitargli di vedere una figura dinnanzi a lui col dito puntato verso il libro introvabile. In tutti i casi suddetti, è alquanto improbabile che la voce, la spinta, la figura, siano reali, ossia provenienti da qualche spirito amico. Potrebbe anche essere così ma è vero che, quantomeno per la maggior parte delle volte, si tratta di metodi mediante i quali la mente subconscia «esterna» riproduce i suoi ricordi nascosti in forma drammatica, proprio come se si trattasse di sogni o di immagini ondeggianti nella sfera di cristallo. Pertanto la mente subconscia può considerarsi composta da un numero di strati, simili a quelli di una torta, i quali sono, di norma, più o meno separati l’uno dall’altro mediante una specie di membrana o diaframma psichico invalicabile. Talvolta questo si assottiglia e in tal caso noi ricordiamo i sogni della notte precedente oppure abbiamo eccezionali colpi di genio, diamo sfoggio di un prodigioso talento musicale, ecc. La mente subconscia elabora i problemi e il prodotto finito viene proiettato nella mente conscia nella sua forma completa: ecco perché ci appare così meraviglioso. D’altra parte, se un settore della mente subconscia si ammala, si ha per contro l’isterismo, la pazzia ed altre forme ossessive. Si capisce quindi come possano scaturire risultati vuoi positivi, vuoi negativi da questo assottigliamento o perforazione del «diaframma psichico» che separa la mente conscia da quella inconscia. Se la mente gode di buona salute, e se ci si preoccupa di mantenerla tale, i risultati saranno soltanto positivi. Le facoltà paranormali ne risulteranno acuite e non potranno che essere vantaggiose per il soggetto. Al contrario, se per qualche motivo la mente si ammala o ne viene alterato l’equilibrio, i risultati saranno negativi e la persona coinvolta rimpiangerà di aver rotto il diaframma divisorio invece di mantenerlo intatto. E’ tutta una questione di riguardo, buona salute, serenità di giudizio, ottenibili soltanto solo grazie ad una vita sana sia dal punto di vista psichico sia da quello mentale e fisico. Se questa membrana psichica viene, si fa per dire, «perforata», è estremamente difficile riportare le cose allo stato primitivo ed occorre pertanto dedicarsi con molta attenzione allo sviluppo di questi fenomeni subconsci. La mente subconscia deve essere resa nostra amica, e non nostra nemica. Dobbiamo averne la massima cura in quanto, da ottimo servitore, può con facilità trasformarsi in pessimo padrone! Bisogna sempre tenerla sotto osservazione, dominandola e controllandola attraverso la mente conscia. Così facendo, tutto andrà bene.
Prima di tutto, cos’è la mente subconscia? Non lo sappiamo con esattezza ma, negli ultimi decenni, le nostre conoscenze sono notevolmente accresciute. L’uomo è dotato di «due menti», quella conscia e quella subconscia; o, come si preferiva dire, quella «oggettiva» e quella «soggettiva». La prima di queste è la mente conscia, quella razionale che vediamo in funzione ogni giorno; la seconda invece abbraccia il vasto regno nel quale si verificano i fenomeni relativi ai sogni, all’ipnotismo, all’isterismo, alla chiaroveggenza, alla telepatia ed altre analoghe manifestazioni paranormali. Ma oggi, in pratica, tutti gli psicologi hanno respinto questa concezione dualistica della mente. Ammettono cioè che la mente presenti, in un certo senso, una struttura dualistica ma si ritiene che entrambe le menti siano in realtà una, parte della quale conscia mentre l'altra parte, molto più estesa, ci è praticamente sconosciuta. Molto spesso si ricorre al paragone con un iceberg, del quale solo una minima percentuale emerge dall’acqua, risultando in tal modo visibile e studiabile; ma la quasi totalità della montagna di ghiaccio resta sott’acqua e non è raggiungibile dai nostri sensi. Eppure si tratta di un unico iceberg! Analogamente esiste solo una mente, ma quando la torcia della coscienza viene puntata su certe zone, queste si illuminano mettendoci in condizione di “conoscerle” o di rendercene conto. Tutto il resto rimane immerso nella profonda oscurità sottostante, nel grande magazzino della mente subconscia. Si può dimostrare con facilità che la mente subconscia acquisisce molte più informazioni, anche attraverso i sensi, di quella conscia, come è dimostrato dall’esempio seguente: conducete una persona in una stanza che non conosce e chiedetele di osservare il maggior numero di cose possibile. Supponiamo che tale persona rimanga nell’ambiente per circa cinque secondi, poi venga allontanata, richiudendo la porta alle sue spalle. Se ora le chiedete di elencarvi tutte le cose che ricorda di aver visto, con ogni probabilità ne ricorderà dieci o quindici; ma se la ipnotizzate, essa ve ne descriverà, sotto l’influenza ipnotica, almeno quaranta o cinquanta. Ciò dimostra come la mente subconscia, raggiunta attraverso l’ipnotismo, sia capace di percepire o «afferrare» molte più cose di quella conscia. Quanto sopra si verifica abitualmente nella vita di tutti i giorni. Lo stesso discorso vale per i sogni. Vi può capitare, durante una passeggiata, di perdere una spilla o una moneta e di non rendervene conto a livello di coscienza, mentre la mente subconscia ha percepito e registrato l’avvenimento. Quella notte, durante il sonno, potrebbe apparirvi in sogno una figura la quale vi dice che avete smarrito quella certa cosa e che vi sarà possibile ritrovarla in quel determinato luogo. Seguendo tali indicazioni, l’indomani, potete essere sicuri di ritrovarla, sempre che qualcuno non l’abbia portata via! Osserviamo pertanto che il subconscio ha percepito un certo avvenimento non registrato invece dalla mente conscia. Per lungo tempo si è creduto che questa capacità significasse qualche facoltà paranormale della mente subconscia ma, nella maggior parte dei casi, non è necessario arrivare a questi estremi poiché, come dimostrato da recenti esperimenti, la mente subconscia recepisce molte più cose di quella conscia e solo i particolari più evidenti o interessanti emergono a livello di coscienza. Delle migliaia di avvenimenti che si verificano attorno a noi ogni giorno, ne percepiamo solo pochi; tutti i restanti vengono ignorati, benché custoditi nell’immenso deposito mentale che è dentro di noi. La mente inconscia è dotata di enormi poteri. Non dimentica nulla: episodi completamente sfuggiti alla mente conscia vengono conservati con cura per poi riemergere alla memoria, magari diversi anni dopo, per gradi o all’improvviso. Essi possono tornar in mente sotto forma di semplici pensieri o ricordi, oppure in modo più inconsueto. Sono cioè, come si dice in gergo, «esternalizzati», il che significa proiettati verso l’alto dalla mente subconscia in quella conscia, in maniera violenta e drammatica, simile al deflagrare di una granata. In simili casi, spesso si ha l’impressione che si tratti di qualcosa proveniente dall’esterno e non dalle pieghe più profonde del nostro io. Per chiarire il concetto, ricorrerò ad un paio di esempi. Avete mal riposto un libro e non riuscite a ricordare dove potete averlo messo. Secondo il processo più naturale, dovreste «far mente locale». Nel caso di un individuo dotato di facoltà medianiche e paranormali, l’«esternalizzazione» può assumere una forma più sorprendente. Può, ad esempio, udire una voce che gli dice di guardare sotto certe carte sparse sul ripiano della scrivania e, quasi sicuramente, così facendo, il libro smarrito salterà fuori! Oppure vedrà, con gli occhi della mente, proprio la sua immagine mentre riponeva il libro. Oppure ancora avvertirà una mano che lo sospinge con gentilezza in direzione del tavolo. Potrà magari capitargli di vedere una figura dinnanzi a lui col dito puntato verso il libro introvabile. In tutti i casi suddetti, è alquanto improbabile che la voce, la spinta, la figura, siano reali, ossia provenienti da qualche spirito amico. Potrebbe anche essere così ma è vero che, quantomeno per la maggior parte delle volte, si tratta di metodi mediante i quali la mente subconscia «esterna» riproduce i suoi ricordi nascosti in forma drammatica, proprio come se si trattasse di sogni o di immagini ondeggianti nella sfera di cristallo. Pertanto la mente subconscia può considerarsi composta da un numero di strati, simili a quelli di una torta, i quali sono, di norma, più o meno separati l’uno dall’altro mediante una specie di membrana o diaframma psichico invalicabile. Talvolta questo si assottiglia e in tal caso noi ricordiamo i sogni della notte precedente oppure abbiamo eccezionali colpi di genio, diamo sfoggio di un prodigioso talento musicale, ecc. La mente subconscia elabora i problemi e il prodotto finito viene proiettato nella mente conscia nella sua forma completa: ecco perché ci appare così meraviglioso. D’altra parte, se un settore della mente subconscia si ammala, si ha per contro l’isterismo, la pazzia ed altre forme ossessive. Si capisce quindi come possano scaturire risultati vuoi positivi, vuoi negativi da questo assottigliamento o perforazione del «diaframma psichico» che separa la mente conscia da quella inconscia. Se la mente gode di buona salute, e se ci si preoccupa di mantenerla tale, i risultati saranno soltanto positivi. Le facoltà paranormali ne risulteranno acuite e non potranno che essere vantaggiose per il soggetto. Al contrario, se per qualche motivo la mente si ammala o ne viene alterato l’equilibrio, i risultati saranno negativi e la persona coinvolta rimpiangerà di aver rotto il diaframma divisorio invece di mantenerlo intatto. E’ tutta una questione di riguardo, buona salute, serenità di giudizio, ottenibili soltanto solo grazie ad una vita sana sia dal punto di vista psichico sia da quello mentale e fisico. Se questa membrana psichica viene, si fa per dire, «perforata», è estremamente difficile riportare le cose allo stato primitivo ed occorre pertanto dedicarsi con molta attenzione allo sviluppo di questi fenomeni subconsci. La mente subconscia deve essere resa nostra amica, e non nostra nemica. Dobbiamo averne la massima cura in quanto, da ottimo servitore, può con facilità trasformarsi in pessimo padrone! Bisogna sempre tenerla sotto osservazione, dominandola e controllandola attraverso la mente conscia. Così facendo, tutto andrà bene.